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332 nicolò papadopoli

Questo mezzo grosso differisce dal precedente per l’elmo ed il cimiero visti di fronte, invece che di tre quarti come negli esemplari che si trovano più comunemente: non è nuovo e nemmeno inedito, perchè il compianto Umberto Rossi ne pubblicò un disegno poco ben riuscito nella Gazzetta Numismatica di Como1, ma il mio ha fra le ali del cimiero il laccio d’amore, segno di Stefano Varembon maestro a Cornavin presso Ginevra, mentre quello pubblicato da Rossi, del quale possiedo pure un esemplare, ha nello stesso posto una crocetta di S. Maurizio, che egli attribuisce a Francesco Garin e che credo appartenga piuttosto alla zecca di Borgo di Bressa.


10. — Mistura peso grammi 0,87.

    D/ — Croce di Savoia in un rombo composto di doppie linee, attorno, fra due cerchi di perline + LVDOVIC + SABAV𐌂'
    R/ — fert in caratteri gotici minuscoli fra due doppie linee paralelle, attorno, fra due cerchi di perline + PRINCЄPS IMP ЄT'

Questo quarto di grosso merita di essere osservato, perchè da ambo i lati ha una crocetta di San Maurizio, che divide a metà l’iscrizione; ritengo che tale segno indichi la zecca di Borgo, che nello stemma ha la croce di S. Maurizio.


11. — Mistura, peso grammi 3,16.

    D/ — Stemma di Savoia inclinato con elmo e cimiero che separa riscrizione: LVDOVICVS : DVX SABAVDIЄ: PR fra due cerchi di perline.
    R/ — Croce di S. Maurizio, attorno + SANCTVS : MORICIVS : DVX : TOBIA fra due cerchi di perline.

Invece del laccio che è disegnato sull’esemplare

  1. Rossi Umberto, Monete inedite del Piemonte, Gazz. Numis. Como, Anno III, 1883, pag. 81 e 84.