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BIBLIOGRAFIA



LIBRI NUOVI.


Adrien Blanchet, Les Monnaies Romaines. Parigi, E. Leroux, 1896. W. Carew Hazlitt, The Coin Collector, Londra. George Redway, 1896.

Quantunque il secondo di questi due volumi sia d’argomento assai più generale del primo, ambedue vanno considerati come lavori di volgarizzazione della scienza, e perciò li ho qui riuniti.

L’elegante volume del Blanchet forma parte della Petite Bibliothèque d’Art et d’Archeologie, pubblicata sotto la direzione di M. Kaempfen, direttore dei Musei di Francia, e fa seguito a quello delle Monnaies grecques pubblicato due anni sono dallo stesso Autore.

Come l’indica il genere della serie cui appartiene, l’operetta è una dissertazione, direi quasi una conferenza sulla numismatica romana, ed è, nella sua brevità, più che sufficiente a darne un’idea complessiva a chi è nuovo in questo studio. Il libro è fatto con molto sapere e nei quattro capitoli che lo compongono vi sono trattati il sistema monetaria, la fabbricazione e l’organizzazione monetaria, i tipi e l’arte nelle monete romane. I due primi capitoli, che sono dedicati alla materia certamente più difficile e più intricata, sono quelli in cui maggiormente si compiace l’autore, il quale invece accenna appena e quasi sorvola ai medaglioni e ad altri argomenti secondari, e trascura affatto i contorniati e le tessere, adducendo che della numismatica non hanno se non la parvenza esterna. Del che, dopo tutto, non saprei dargli torto.

Ai capitoli seguono degli indici per le monete della repubblica e dell’impero, e formano chiusa 12 belle tavole in eliotipia, nelle quali si riproducono i diversi tipi delle monete romane, comprese le urbiche e le greche.