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necrologia 263

approfittato del suo soggiorno a Firenze per amorosamente esaminarne i Musei; e da Gazzuolo stesso si recava allo spoglio dell’Archivio di Mantova, traendone copiosi materiali pei suoi lavori sui medaglisti, come dall’Archivio di Parma trasse quelli per un succoso contributo che più tardi egli inviava ad un importante periodico di storia letteraria1.

Nella primavera del 1888, alla modesta Gazzetta Numismatica di Como succedeva qui in Milano la presente Rivista; e Umberto Rossi, entrato a far parte del Consiglio di redazione, collaborò largamente nel nuovo periodico sin dal primo fascicolo, intraprendendovi la pubblicazione de’ suoi apprezzatissimi studi documentati sui Medaglisti del Rinascimento alla corte di Mantova.

Nell’agosto dello stesso anno, le sue aspirazioni e i suoi desideri erano finalmente soddisfatti, mediante la sua nomina a conservatore ne’ RR. Musei, con destinazione al celebre Museo Nazionale di Firenze.

In qual modo Umberto Rossi corrispondesse alla fiducia in lui riposta dal Governo, lo diranno, meglio di quel ch’io non lo possa, le seguenti parole che tolgo dall’affettuoso discorso funebre pronunciato dall’egr. Prof. Enrico Ridolfi, direttore delle RR. Gallerie di Firenze:

" Nel Museo l’opera sua fu per otto anni indefessa nello studiarne le collezioni, nell’ordinarle, con un ardore ed una passione commendevolissimi. Compilò per primo con vari anni di assiduo studio il catalogo di quella insigne collezione di antichi oggetti, che appunto allora pel generoso lascito fattone alla città di Firenze dal suo collettore, il francese Sig. Luigi Carrand, con obbligo che fosse conservata nel Museo Nazionale, era venuta ad accrescer di tanto la ricchezza di questo, e quel catalogo riusci lodarissimo dai conoscitori italiani e dagli estranei; poi imprese a rinnovare con non lievi fatiche tutte le schede dell’am-

  1. Rossi (U.), Commedie classiche in Cazzuola nel 1501-1507, — (In Giornale Storico della Letteratura Italiana, diretto e redatto da Arturo Graf, Francesco Novati, Rodolfo Renier; vol. XIII, pag. 305- 15. Torino, Loescher, 1889).