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DOCUMENTI

VISCONTEO-SFORZESCHI

PER LA STORIA DELLA ZECCA DI MILANO




PARTE SECONDA.


PERIODO SFORZESCO

(Continuazione).




510. — 1530, gennaio 31, Milano. — Grida che stabilisce il corso delle monete. [Reg. Panig., P. P. 113 t. — Gridario, ad annum. — Bellati, Mss.]

Conferma del bando dei bianchi e del divieto di spendere nè tenere «de monete nove fabricate in le ceche forastiere,» nè farne importazione nel ducato «quale ceche sono queste cioè Caxale Santo Evaxio, Dexana, Salutio, Crevacore, Valtaro, Belinzona, Mixocho.» E quanto alle altre zecche «che non si possino spendere denari de alchuna sorte novi in picolla nè in grande quantitate se prima non sono consignati alla cecha de Millano, dove si farano li debiti assagij et se li darà el debito corso.» Divieto dell’esportazione dell’oro dal ducato «causando ciò non solo lo augumento del corso dele monete così de oro come de argento, et la moltiplicatione de le monete adulterine, dal che procede che li lavorerij de Io oro et argento fillato et la fabricatione de le monete in questa cecha di Milano et de altri beneficij depsa citate al debito del suo solito bene non puono perseverare.»
E la tariffa delle monete sia la seguente:
«Ducati largi per L. 5 s. 15.
«Ducati Rovorini L. 5 s. 13.
«Scutti dal sole L. 5 s. 12.