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appunti di numismatica romana | 15 |
È curioso il seguire negli autori che descrissero questo rarissimo denaro, le successive oscillazioni nell’interpretare la leggenda della testa d’Ottaviano.
Il Seguino fu il primo a descriverlo e lo diede colla mia leggenda. Cohen nella sua descrizione delle monete consolari (pag. 165 nota N. 2) non lo comprende nella serie, ritenendo che il diritto non abbia la leggenda CAESAR · DIVI · F · data dal Seguino, dal Riccio e dall’Eckhel, ma invece l’altra AVGVSTVS · DIVI · F · la quale farebbe collocare la moneta fra le imperiali. — Nel 1859 lo stesso Cohen, pubblicando il primo volume delle sue monete imperiali, corregge il suo primo giudizio e conviene col Seguino e col Riccio che la leggenda del diritto deve effettivamente interpretarsi CAESAR · DIVI · F · (Vedi n. 230 e relativa nota). Ma nel 1880 ancora lo stesso Cohen, nel I volume della sua seconda Edizione delle imperiali (pag. 100, n. 269 e nota I), rivede e ristudia la moneta e ritorna a confermare la sua prima interpretazione, condannando di nuovo il Seguino che ha sbagliato; ma dimenticando però di condannare anche sè stesso che 20 anni prima era stato del medesimo parere. Comunque sia, dà definitivamente la moneta col dritto AVGVSTVS · DIVI · F · e la dà definitivamente sbagliata... come ora dimostrerò. L’esemplare della mia collezione, quantunque non si possa dir bello, però permette di leggere in modo indiscutibile sul dritto: CAESAR · DIVI · F, e un breve ragionamento non molto difficile ci persuaderà che queste sono le parole che debbono leggersi anche nell’esemplare di Parigi, il quale deve essere molto infelice per essersi prestato a tanti mutamenti d’opinione degli interpreti. Basta osservare come ne fu fatta la lettura, servendoci del disegno che ne dà il Cohen stesso nella 2* Edizione delle Monete imperiali, che qui riproduco: