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182 | francesco gnecchi |
e l’autenticità della moneta permettono di dichiararla quale descritta, in modo assoluto. Ho creduto necessaria tale dichiarazione perchè il Cohen in una nota a pag. 340 (Vol. III) dice: « La médaille avec le revers suivant décrit par Mionnet: pietas, Femme voilée assise portant une petite Victoire sur la main droite, existe au Cabinet des médailles; mais c’est une pièce de mauvaise fabrique, mal lue par Mionnet: c’est Vesta assise avec la legende vetas au lieu de vesta. „
Può darsi che il Cohen abbia visto meglio del Mionnet; io non posso giudicare del denaro del Gabinetto dì Parigi che non conosco; ma, trovando la descrizione di Mionnet affatto identica alla mia, mi par lecito supporre che fosse il Mionnet che aveva ragione. Come dissi, il mio denaro è di autenticità incontestabile, e la conservazione permette d’asserire positivamente che la figura femminile non è Vesta, perchè, invece del palladio, tiene una piccola vittoria o, forse più esattamente ancora, una statuetta di Pallade, e per di più manca dello scettro. — Sta dunque il nuovo rovescio pietas con una rappresentazione inusitata.
CARACALLA.
149. Aureo. — Dopo Coh. 210.
(Anno 215 d. C.) | (Tav. III, N. 8). |
150. Gran Bronzo. — Dopo Coh. 579.
R/ – VICT BRIT TR P XIIII COS III P P S C. Vittoria a destra in atto d’erigere un trofeo. Di fronte, la Brettagna colle mani legate. Ai suoi piedi un prigioniero.
GETA.
151. Denaro. - Dopo Coh. 81.
La moneta è suberata e forse ibrida. Il rovescio probabilmente appartiene a Caracalla. (Vedi Cohen n. 303 e 304 di Caracalla).