Pagina:Rivista italiana di numismatica 1896.djvu/152


varietà 145

Il ripostiglio d’Appiano. — Il giorno 19 febbraio scorso, un contadino, mentre lavorava dissodando un campo poco lungi da Appiano, scopriva, alla profondità di 40 centimetri un’anfora contenente circa un migliajo di monete romane dei bassi tempi. Come accade di solito, l’anfora fu subito spezzata e una parte delle monete andò dispersa fra i varii contadini del luogo. Noi però potemmo esaminarne una buona metà. Sono tutti antoniniani di Gallieno, Salonina, Aureliano, Claudio II, Quintillo e fra essi nessuna varietà che meriti d’essere segnalata.

Nuove monete italiane di rame. — Furono messe in circolazione le nuove monete da 5 centesimi, 2 centesimi e 1 centesimo. Portano l’effigie di Umberto I, la data del 1895 e la sigla della zecca di Roma. Del resto sono affatto simili al pezzo da io centesimi già in corso.



All’ultimo momento ci giunge il doloroso annuncio della morte del nostro egregio Amico e Collaboratore


Dott. Cav. UMBERTO ROSSI


Conservatore del Museo Nazionale di Firenze e Membro del Consiglio di Redazione della Rivista Italiana di Numismatica.

Di lui parleremo nel prossimo fascicolo.