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Sotto questo titolo modesto il Signor Caucich ha intrapreso un’opera di polso, come accenna il primo fascicolo che abbiamo sott’occhi. Opera alla quale auguriamo pieno successo.
Il metodo attualmente in uso di classificare le monete italiane per zecche, è per nulla sintetico e conduce a gravi inesattezze. L’A. si è proposto di studiarne uno più razionale.
Infatti la zecca non è che un’officina, nè la scienza numismatica può tollerare di limitarsi puramente e semplicemente a considerare il lato tecnico delle monete.
Essa aspira a ben più alta meta. La scienza numismatica è precisamente storica ed è in ordine alla storia ed al diritto che va studiata. La prerogativa di battere moneta è prerogativa dello stato, qualunque ne sia la costituzione. La zecca è una pura accidentalità. È dunque dal punto di vista statuale che la moneta va considerata e classificata. In allora avremo un metodo veramente scientifico e tale da presentare allo studioso la serie storica delle fasi politiche ed economiche delle differenti regioni d’Italia. Se, come auguriamo sinceramente, il Signor Caucich riescirà nel suo intento potrà a buon diritto andare superbo di un valido impulso dato alla numismatica italiana. Con questi propositi l’A. comincia dai tre rami di Casa Savoia, il primogenito, e quelli di Acaja e di Vaud, ne dà la cronologia, le officine monetarie, gli stemmi, l’agiologia, per modo che allo studioso riescirà con questa scorta più facile l’interpretazione anche di monete inedite. Intorno alla Casa di Savoia si aggruppano città o borgate che ebbero autonomia monetaria: S. Giovanni di Moriana, Acqui, Alessandria, Asti, Cuneo, Ivrea, Novara, Tortona e Vercelli. Di queste pure, dopo un breve cenno storico descrive gli stemmi, indica i santi protettori, espone la cronologia monetaria.
Come vedesi è il principio di un lavoro grandioso come