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a quello di quattro anni fa; solo, giacché l’A. ritorna sul giudizio allora emesso dalla Direzione della Rivista e asserisce che ad esso devesi contrapporre quello di altri cultori reputatissimi che giudicarono questi pezzi come veri ed assai preziosi, aggiungiamo che, nell’interesse della scienza, l’Autore avrebbe dovuto pubblicare i loro nomi. A quei cultori, noi, oltre le ragioni già addotte in quell’articoletto, potremmo oggi opporre qualche prova materiale, qualche argomento ancora più convincente.

L’A. termina il suo lavoro con alcuni studii sul valore di corso delle monete di Castiglione e con una bibliografia di quella Zecca. Quest’ultima parte ci sembra un po’ monca. Trattandosi di una sola e piccola zecca, le citazioni, secondo noi, dovrebbero essere complete, coi titoli precisi delle opere e coi vari riferimenti alle pagine ed alle tavole. Lo stesso si dica delle citazioni che corredano l’illustrazione delle monete.

Sarebbe poi desiderabile una maggiore esattezza nella descrizione delle opere, specialmente per quanto riguarda i varii periodici numismatici, che sono talora confusi l’uno coll’altro. Tutte piccole mende, che potranno essere corrette in una seconda edizione.

Come ben dice l’A. in principio al suo lavoro "pochi cultori hanno scritto in merito alla zecca di Castiglione, e di essa esistono solo brevi, staccate e parziali monografie.„ Infatti, se eccettuiamo l’Affò, che pubblicò su questa zecca una importante memoria corredata da tre tavole, tutti gli altri scrittori non vi portarono che piccoli contributi, limitandosi a pubblicare qualche moneta inedita o variante, accompagnata da brevi cenni illustrativi. L’A. ha dunque fatto opera molto commendevole ed utile alla scienza numismatica, riunendo in una sola pubblicazione tutto quanto si conosce finora di questa zecca.

Ci auguriamo pertanto che molti seguano il suo esempio, occupandosi di altre zecche italiane importanti, che aspettano ancora una illustrazione completa.

La Direzione.