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necrologie 115

Stampò la serie dei rapporti officiali su quegli scavi, che dal 1748 va al 1860 (Pompeianarum antiquitatum historia, 3 vol. 1860-64), scrisse un Giornale degli Scavi (1861-65), una Relazione su gli scavi di Pompei dal 1861 al 1872 (Napoli 1873), una Descrizione di Pompei (1875). La Relazione in cui divinò la forma primitiva della città, e stabilii criteri per la cronologia di quegli edifizi, contiene il lampo più vivido del suo ingegno, come il più splendido de’ suoi trovamenti fu la immagine autentica ed impressionante, che seppe dare della catastrofe vesuviana, applicando agli scheletri il procedimento della colatura del gesso, che li fa rivivere nelle forme e nelle contrazioni della loro agonia. Fece di Pompei un centro di studi, fondandovi col coi-redo di una Biblioteca una Scuola, che poi, riformata e ampliata, migrò in Roma dopo che l’Italia ebbe compiuta la sua unità nazionale.

Nella fine del 1863 il Fiorelli ebbe anche la Direzione del Museo Nazionale, lasciando l’insegnamento dell’Archeologia, che aveva tenuto nell’Università dal 29 ottobre 1860. Non venne meno a se stesso nel nuovo compito, anzi giustificò largamente la molta aspettativa, da cui era preceduto in quell’alto e contrastato seggio. Menò innanzi di pari passo il riordinamento delle collezioni, la stampa dei cataloghi scientifici e la decorazione delle sale, perchè fossero degne dei tesori che racchiudevano. I Cataloghi comprendono, oltre la Raccolta pornografica (1866), le Iscrizioni (1867-68) e le Armi antiche (1869), quasi tutto il Medagliere, cioè:

Matrici, punzoni e conii della R. Zecca (1866)
Collezione Santangelo, Monete greche (1866)
           „            „           del Medio Evo (1867)
Museo Nazionale, Monete greche (1870)
      »            »                »       romane (1870-71)
      »            »                »       del Medio Evo e moderne (1872).

In una tavola dei Monumenti dell’Istituto (Vol. VIII, tv. 48, Annali 1867, pg. 382) riunì le monete greche più pregevoli della Collezione Santangelo. E pubblicò, anche nel 1867, una Relazione delle scoverte archeologiche fatte in Italia dal 1846 al 1866.

Mentre Napoli aveva nel Museo Nazionale una delle più