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documenti visconteo-sforzeschi, ecc. 97
     «Perchè insino ad hora non si è possuto fabricare la quantità de monete sufficiente» si proroga insino alle Calende dì Marzo il termine di ricevere i bianchi da s. i6 e da s. 17 che non si «potesseno spendere passato un mese se non per 5. 15.
     «Similmente se dà bando alli dinari mantuani quali se spendeno per den. 6 luno, per essere cativa valuta».

507. — 1529, febbraio 25, Milano. — Grida sulle monete [Reg. Panig., P. P. 96. - Bellati, Mss.].

     Non potendo ancora mandare ad esecuzione le precedenti gride sui bianchoni, e ciò «per varii et multiplici rìspecti n se ne proroga sino alle calende di aprile il termine di spendizione.
     «Anchora perchè de novo sono comparsi certi bianchi facti a Saluzo quali hano da uno canto una arma con la Corona di sopra, con l’ordine de S. Michele, et in cerco Michael autem et da laltra parte S. Constantio a cavallo, quali sono de minore bontà dil solito; et anchora pare, che di novo si spendano li mezo Julij quali hano le balle, et li soldini de Saluzo, quali hano da uno canto una croce et da laltra una arma con laquila de sopra, con le ale aperte, non obstante che altre volte fossero bandite n si bandiscono del tutto dal ducato.

508. — 1529, agosto 4. — Appalto della zecca trivulziana di Roveredo a Dionigi di Besson, lionese, per lo spazio di anni sei [Gnecchi, Monete dei Trivulzio, pp. 47-49. — Tagliabue, È davvero esistita la zecca di Mesocco? pp. 50-53].

509. — 1529, ottobre 15, Milano. — Grida relativa alle monete [Reg. Panig., P. P. 102 t. — Bellati, Mss.].

     Si conferma il divieto di spendere i bianchi per più di 15 saldi, «Et anchora acciò che non se multiplicano dicti bianchì in el stato de Milano n si ordina u che tutti li suprascripti bianchi permissi ad spendere siano bollati da qui a giorni quindeci prox. avenire, in questo modo cioè che tuti quelli bianchi quali de presente se ritrovano ne la Cita de Milano et loci circumvicini siano portati in dicto termine alla Cecha de Milano dove senza spexa sarano bolati». Quelli ritrovati nei territori di Novara, Pavia, Gallarate, Como e suo vescovado siano consegnati nelle mani dei rispettivi Referendarj e Capitani.