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92 | giuseppe ruggero |
Il lavoro d’incisione è bellissimo; ma l’iscrizione del rovescio tradisce l’ignoranza di chi l’ha composta. Le lettere sono slegate, e non si è tenuto conto delle diverse loro forme iniziali, medie e finali, secondo il posto relativo nelle parole, lasciando anche qualche dubbio per alcune lettere, causa di incertezza nella interpretazione. Infatti, il De Markoff legge: " tre — argento — buono — nove „: il Comm. Lasinio dell’Istituto di Studi superiori in Firenze, si trova d’accordo per le tre ultime linee, ma non per la prima che, secondo lui, non può significare altro che aspro, moneta orientale: e sostiene la propria interpretazione anche dopo aver avuto conoscenza di quella del De Markoff. La lezione del Prof. Lasinio si presenta come più accettabile, evitando i due numeri nelle righe estreme, che non son fatti per facilitare il senso della inscrizione. Potrebbe anche spiegarsi la differenza fra le due lezioni qualora, come pare, la parola aspro sia usata dai Turchi anche per un terzo. Contuttociò non possiamo rallegrarci di soverchio, perchè il significato stesso rimane ancora abbastanza incerto, e tutt’al più si potrebbe credere che si tratti di una moneta che dovesse avere 9 di fino, sottointendendo oncie, secondo l’uso di segnare così il titolo dell’argento.
In questa incertezza, è prudenza di non perderci in molte ipotesi, non avendosi altri dati sicuri allo infuori del peso. Questo, coincide col peso dei realoni da 8 coniati nel 1666 pel commercio colla Spagna, nello stesso modo che coincidono anche i diametri. Il titolo dei realoni era di 913 mill., e tale potrebbe anche essere quello della presente moneta, nel caso che il De Markoff non avesse fondato la propria asserzione sopra un vero saggio del metallo. Ma se, come debbo credere, quel saggio alla pietra è stato fatto, e l’argento è veramente del più puro, allora questo