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appunti di numismatica italiana 63


XI.


UN MEZZO TALLERO ANONIMO DI DESANA.


Fra le officine monetarie italiane, che acquistarono una triste celebrità nell’imitazione e contraffazione delle monete estere, si può a buon diritto annoverare come una delle prime quella di Desana. Basta dare un’occhiata alle monete di questa zecca, specialmente a quelle uscite dalla metà del secolo XVI fino alla chiusura, verso la fine del XVII, per persuadersi che pressochè tutte sono sfacciate imitazioni di altre monete italiane dell’Alta Italia, e preferibilmente di monete dei vari Stati di Germania, della Francia, dell’Austria, della Svizzera, ecc., ecc.

Di queste contraffazioni, oltre quelle già pubblicate nelle due eccellenti monografie del Gazzera1 e di Dom. Promis2, altre, specie estere, furono in seguito fatte conoscere in varie opere del Morel-Fatio, del Kunz, del Brambilla, di V. Promis, di Umberto Rossi, ecc. ecc.

Tuttavia ehi studia con amore le monete di questa serie e le raccoglie, trova sempre qualche cosa da spigolare in questo campo, qualche nuovo tipo da presentare all’attenzione degli studiosi. Gli è così che io posso offrire oggi una nuova moneta

  1. Gazzera Costanzo, Memorie storiche dei Tizzoni, conti di Desana, e notizie delle loro monete. Torino, 1842, in-4, con 6 tav.
  2. Promis Dom., Monete della secca di Desana. Torino, 1863, in-4, con 9 tav.