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DESANA-MIRANDOLA





I.


L’illustre Domenico Promis, nella memoria sulle Monete della zecca di Dezana1, chiudeva la serie dei signori che in essa avevano battuto, col conte Carlo Giuseppe Tizzone, dichiarando che per cagione del processo a questi intentato dal fisco imperiale e ripreso contro la vedova, le figlie e i pretendenti alla successione del feudo, l’officina rimase chiusa; e che, aggiudicata Desana ai cugini Curzio Francesco Tizzone, marchese di Crescentino, e Giorgis Enrico Emanuele Tizzone conte di Rive, e rimasta, per convenzione seguita fra costoro, al Curzio, " non appare nemmeno che questi vi facesse lavorare „2.

Pochi anni dopo il Promis rinveniva e pubblicava nella memoria II, Monete dì zecche italiane inedite3, un testone che egli attribuì al Curzio Francesco. Lo dice nuovo di conio, però colla data alquanto guasta, ma che deve leggersi 1688.


  1. Torino, stamperia reale, 1863.
  2. Pag. 68 della citata memoria, V. anche Dionisotti, Il comune di Desana e la famiglia patrizia dei Tizzoni, Torino, Vincenzo Bonn, 1895. pag. 27.
  3. Torino, stamperia reale, 1868.