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Campobasso (Guglielmo Monforte) e in un’istessa barca, va incontro, nel porto di Gaeta, alla bella e ricca Costanza di Chiaramonte sua sposa. Indi Nicola di Gambatesa de’ conti di Campobasso nel 1410 è tra i combattenti di Luigi d’Angiò in difesa di Re Ladislao. Un conte di Campobasso nel 1435 (che io credo sia Angelo 1) prende parte alla sfortunata operazione navale di re Alfonso contro l’armata genovese. Nel generale parlamento tenuto da re Alfonso d’Aragona il 28 febbraio del 1443 presenziarono Carlo di Campobasso e Cola di Gambatesa, procuratori del conte di Campobasso loro padre.

Infine nel 1462 Cola di Gambatesa, conte di Campobasso, dichiaratosi per Giovanni d’Angiò, figlio di Renato, contro di re Ferdinando I, dopo la vittoria di quest’ultimo nel 1464 abbandona i feudi nel regno e segue il duca in Francia.

Nota pure lo storico Di Costanzo che i cognomi Monforte e Gambatesa, tutt’uno dopo Giovanni Monforte, si davano egualmente ad individui della medesima casa de’ conti di Campobasso1.

Il Pontano ricorda questi stessi della famiglia Monforte e non altri2.

Ma di chi scrissero i moderni che trattarono la storia di questa città?

Il Galanti3 magnifica solamente Nicola I, fondatore della zecca campobassana, e compiange Nicola II che perdette quanto aveva fra noi e morì dimenticato in Francia. Il Ciarlanti perpetua i medesimi4. Lo Ziccardi5, l’Albini6 ed il Per-

  1. Di Costanzo A., Op. cit., pag. 177.
  2. Pontano G., De bello napoletano.
  3. Galanti G., Op. cit.
  4. Ciarlanti G. V., Memorie storiche del Sannio.
  5. Ziccardi Michelangiolo, I cappuccini in Campobasso.
  6. Albini, Biografie e ritratti degli uomini illustri del Molise.