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438 | francesco gnecchi |
guazzabuglio? O il tiranno trovava necessario di imitare gli aurei imperiali per dar corso ai proprii, e come ne potè coniare di originali? O credeva di poterne fare di originali, e allora perchè imitare gli altri? E perchè imitarli talora troppo ingenuamente e talora con un’astuzia peggiore dell’ingenuità? Né si potrà invocare una diversità d’epoca. Quand’anche non vi ostasse il brevissimo regno d’Uranio Antonino, vi osterebbe sempre quella malaugurata ripetizione di dritti, la quale e là per dimostrare che tutti furono coniati contemporaneamente.
E qui, facendo punto, lascio alla sua sagacità di venire alla conclusione.
2° Esito a dichiararlo, e lo dico a malincore; ma la mia fede è molto scossa. Rifletterò e, presentandomisi qualche ragione da opporre, gliela comunicherò.
1.° E mi farà grandissimo piacere. Io l’ascolterò sempre ben volentieri, augurandomi una conversione.
2° Ma frattanto perchè non esprime pubblicamente queste sue idee? Non sarebbe bene che se ne discutesse nei periodici numismatici? Dalla discussione viene la luce.
1.° Che vuole? Di discussione pur troppo se ne fa assai poca nei nostri periodici, e poi vi sono certe questioni delicate, che nessuno osa affrontare, ed una è precisamente quella che riguarda l’autenticità delle monete.
2.° E per quale ragione?
1.° È il timore di irritare e di inimicarsi chi le possiede? E il timore di commettere una indiscrezione, oppure un errore di giudizio, e di pregiudicare con una calunnia involontaria il valore d’un oggetto, che forma l’onore di una collezione? O infine il timore d’essere tacciati di presunzione, an-