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428 francesco gnecchi

di una di Filippo e precisamente di un suo denaro. Osservi l’impronta (Tav. VI, n. 6). Se a caso vergine, e non sapendo di che si tratta, le capitasse sott’occhio questo rovescio, osservandolo superficialmente, senza far attenzione al cambiamento del COS III in COS I, potrebbe ella ritenerla d’altri che di Filippo? No certamente, nè lei, nè nessuno che abbia appena un pochino di pratica di monete romane, perchè questo è precisamente il cippo così noto e così caratteristico delle monete di Filippo, questo è lo stile, questo.....

2.° Ma c’è la differenza nell’iscrizione del cippo, che pure vuol dire qualche cosa.

1.° Sì, il COS III di Filippo venne mutato in COS I, ciò che per me forma una nuova aggravante. L’incisore delle monete d’Uranio, che non si è peritato a riprodurre tale e quale la leggenda TR P XVIII dell’aureo d’Elagabalo, avrebbe forse fatto meglio, a conservare anche il COS III di Filippo, piuttosto che correggerlo con una forma così inusitata, che dà a pensare per sè stessa. La forma COS I non poteva certo venirgli ispirata naturalmente; ma dimostra all’evidenza che è una correzione male ideata del COS III. Lascio la questione se Uranio si fosse fatto nominare console o meno. Io propenderei pel no, altri potrebbe credere di sì; ma, prescindendo dal fatto, su quale altra moneta vediamo noi scritto COS I in luogo del semplice COS?

2.° È vero che questa forma è affatto inusitata; ma giova tener presente che la moneta è barbara o almeno semi-barbara, e non possiamo attenerci strettamente alle regole generali. Ma, se mi permette un’osservazione, signor cavaliere, mi pare che ella continui a considerare l’aureo come posteriore a Filippo, mentre ciò non è ancora dimostrato...

1.° Per me la cosa è tanto evidente che non