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418 | francesco gnecchi |
e non dispero che alla fine possiamo trovarci d’accordo. Quanto poi alla conoscenza materiale delle monete in questione, tengo a dichiararle, che, per quanto ciò che forma la ragione del mio discorso, mi abbia privato finora e probabilmente mi priverà per sempre, della soddisfazione di possedere nella mia collezione un aureo di Uranio Antonino, ho però avuto fra le mani la maggior parte degli esemplari conosciuti, quelli provenienti dalle vendite d’Amécourt, Belfort, Quelen e qualche altro inviatomi da negozianti. Quasi tutti gli altri poi, e specialmente quelli dei grandi musei, li conosco per le impronte che gentilmente mi furono comunicate, impronte che anzi tengo qui e che osserveremo di mano in mano che ce ne verrà l’occasione.
2.° Ella si è armato di tutto punto per combattere su questo argomento.
1° Venendo a San Maurizio non potevo certo immaginare di trovare un avversario da combattere, né d’avere il piacere di questo colloquio con lei; ma ho portato meco tutto quanto riguarda la curiosa numismatica di Uranio Antonino, coll’intenzione di dedicare qualche giornata di pioggia al coordinamento delle varie annotazioni, che da molto tempo vado prendendo su quest’argomento, che mi perseguita. Tengo qui le impronte dei pezzi che si conservano nei pubblici musei e i cataloghi, in cui vi sono riproduzioni dal vero. Schierando qui il tutto davanti a noi, sarà precisamente come se avessimo qui tutti gli aurei e possiamo osservarli e confrontarli a nostro agio. Quanto a me le assicuro che ogni volta che mi cadono sotto gli occhi, mi si ripete tale e quale l’impressione che ne ebbi la prima volta.
2.° E qual’è questa prima impressione?
1.° È complessa e non buona. E mi spiego. Vedo in primo luogo una serie d’aurei, che dovrebbero