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appunti di numismatica romana 417

A tutt’oggi però il mio parere non è modificato e io persisto a credere alla perfetta autenticità del mio Uranio Antonino.... e de’ suoi confratelli.

1.° È sempre una cattiva azione l’istillare un dubbio a chi ha la fortuna di possedere la fede, perciò è forse meglio che evitiamo questo argomento. Noi non lo abbiamo toccato per lettera che incidentalmente alcuni anni sono. Se ora ne discorressimo diffusamente, e se io francamente le esponessi il modo di vedere, che me ne sono formato dopo molte e mature riflessioni, temo assai che la sua fede ne rimarrebbe alquanto scossa.

2.° No, anzi, amo parlarne e discuterne colla massima libertà. La verità innanzi tutto. Se c’è un errore, meglio è riconoscerlo, come Ella me ne ha dato l’esempio, che non vivere eternamente nell’illusione. Certo che io non rinuncierò alla mia opinione se non quando il raziocinio mi abbia persuaso a rinunciarvi.

1.° E così dev’essere fra gente che non vuole illudersi. Orbene, colla stessa franchezza con cui le ho confessato il mio errore sul Quieto, io le andrò esponendo le ragioni per cui, a proposito di questi aurei, mi sono nati dei dubbii, dei quali non ho mai potuto liberarmi, e che anzi vanno di giorno in giorno aumentando. E prendiamo la cosa da principio. Onde giudicare dell’autenticità d’un monumento noi abbiamo due fonti cui attingere, la critica storica e il monumento stesso.

2.° Questi sono precisamente i due punti di vista sotto i quali le monete vanno considerate; il primo oggettivo e positivo, il secondo più vago, soggettivo e diremo anzi dipendente dall’impressione individuale.

1.° Ella tiene a premunirsi contro l’esame critico delle monete e contro il mio modo individuale di vedere, ed è giusto; ma l’esame lo faremo insieme