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386 | umberto rossi |
"civi fiorentino, magistro monetarum D. Pape, quousque Urbanus fuerit in humanis, cudere et fabricare quoscumque florenos et quamcumque monetam auream dicti Pape, seu sue Camere, seu de Camera, seu prò Camera, etiam sub vel cum imagine S. Johannis Baptiste, vel lilii vel aliquo signo, vel conio Communis Florentie, dum tum in ipsis florenis et quolibet ipsorum sit impressio evidentium litterarum, seu signum mitrie papalis, per quod appareat non esse fiorenos de Florentia, et quod in ipsis fiorenis non sint scripte seu sculpte he lictere de Florentia„.
Il fiorino corrisponde perfettamente alla descrizione che se ne fa nel documento; infatti il segno è la mitra papale e la leggenda SANT • PETRVS è affatto nuova.
Ed ora credo conveniente di fare alcune osservazioni sugli altri fiorini papali conosciuti.
Giovanni Villani, lo storico fiorentino, scrive che Giovanni XXII fu il primo a far coniare in Avignone il fiorino d’oro nel 1322:
" Nel detto tempo ed anno Papa Giovanni fece fare in Avignone una moneta d’oro fatta del peso e lega e conio del fiorino d’oro di Firenze, senza altra intrasegna, se non che dal lato del giglio diceano le lettere il nome di Papa Giovanni; la qual cosa gli tue messa a grande riprensione a fare dissimulare siffatta moneta come il fiorino d’oro di Firenze „.
Il fiorino d’oro di Giovanni XXII fu pubblicato dal Rossi1 ed è conservato nella collezione Marignoli: ne dò la descrizione:
- D/ — S • IOHANNES B. Il santo nimbato con mantello di pelli, in atto di benedire e con la croce nella sinistra. In alto due chiavette incrociate.
- R/ — COMES • VENSI. Giglio fiorentino.
- ↑ Rossi G. C., L’aurea moneta di Giovanni XXII. Roma, 1881.