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384 l. a. milani - monetina aurea, ecc.

prenome e quello che dall’altro lato precede il nome • S • | • POM • non possono spiegarsi se non con la grande finitezza del conio, la quale ha portato l’artefice a sentire il bisogno di dare simmetria artistica perfino all’iscrizione. — Punti superflui, o che servono al semplice distacco delle parole, si trovano del resto anche in altre epigrafi monetarie dello stesso Sesto Pompeo (v. Babelon, II, nn. 16, 26 PIV S• IMP), nn. 21, 22, 24 EX • S • C).

Per ciò che tocca infine la metrologia, abbiamo già messo in relazione questo nummo con i pezzi da XX sesterzi romano-campani, coniati per eccezione nel 217 av. Cr. e con l’aureo di peso sette volte maggiore. Qui posso aggiungere che, data la grande rarità dell’oro in questo tempo e data la estrema piccolezza del nostro pezzo, e da aspettarsi che come è rimasto finora unicum, tale rimarrà per lunga serie d’anni, a maggior lustro del Medagliere che lo possiede.

Firenze, 30 Marzo 1895

Luigi A. Milani.