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324 | ettore gabrici |
Claudio, dei quadranti, non già dei semis. Contentiamoci per ora di questa ipotesi, che subito verrà dimostrata in varii modi. Secondo il Borghesi e il Cavedoni le frazioni dell’asse dei monetieri d’Augusto sono l’ottava parte del nuovo sesterzio di rame, vale a dire che otto di esse, formanti il peso di gr. 25 o poco più, equivarrebbero ai gr. 27,29 del sesterzio di oricalco; il che non si può ammettere dopo aver constatato che l’oricalco aveva un valore doppio del rame. Un’altra prova la trarremo infine dal confronto con le monete di Nerone. A quale delle quattro serie dei piccoli bronzi di Nerone ascriveremo le frazioni dell’asse che stiamo studiando? Io non esito a metterle a canto a quelli del numero IV e ritenerle dei quadranti, come aventi lo stesso peso e la stessa qualità di metallo.
Il riordinamento apportato in generale alle monete di bronzo nell’età di Nerone1 segna il principio di una monetazione regolare che dura fin oltre
- ↑ Tale riordinamento ha un ben largo significato, perchè abbraccia da una parte la introduzione di un nuovo nominale, qual è il semis, nella serie del bronzo, dall’altra il miglioramento della lega dell’oricalco. L’asse d’oricalco poi, come specie monetale non era nuovo nella monetazione romana; ma nuovo certamente in quanto l’asse, che era stato sempre di rame, con Nerone fu coniato anche in oricalco. L’Accademia Reale accolse la mia preghiera di far analizzare uno di questi assi d’oricalco e proprio quello che ha il tipo di Nerone citaredo, del quale do la descrizione:
- Dir. — nero clavd caesar avg germani. Testa di Nerouc radiata a destra.
- Rov. — pontif maxim tr p imp p p. Nerone in piedi a destra laureato e in abito muliebre, accompagnando il suo canto alla lira; ai lati s c, nell’esergo i.