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contributo alla storia della moneta romana 323

Lo stesso è a ripetersi per quelle di Claudio innanzi descritte1.

Dietro l’autorità del Borghesi e del Cavedoni2 si è da tutti ritenuto che le frazioni dell’asse di Augusto, Caligola e Claudio fossero dei semis, e siccome frazioni di peso più piccolo che si riferiscano all’età di quei tre imperatori non ve n’ha, si deve inferire che il quadrans non fu coniato prima di Nerone. Come arrivasse il Borghesi a formarsi questa opinione, non so. Il CJavedoni accettando l’opinione del primo, cerca di confermarla col confronto delle monete giudaiche; ma chi ben consideri quel che egli dice, potrà coglierlo in contraddizione. 11 semis è poco ricordato dagli scrittori3; non è così pel quadrans, il quale anzi è mentovato due volte negli Evangeli4 e parecchie volte dagli scrittori profani. Il Cavedoni prendendo a base del ragionamento i due passi biblici che sono riferibili all’età di Augusto e di Tiberio, sostiene che certe monetine giudaiche, allora in corso, equivalessero al semis, altre al quadrans imperiale. Ma come può egli stabilire confronto di sorta, se altrove ha detto che il quadrans non fu battuto sotto Augusto? Come mai S. Marco poteva paragonare il λεπτόν ebraico con una moneta che non era in corso nell’impero? E più ragionevole, stante che le parole del Vangelo sono troppo esplicite e che il semis non è quasi mai citato dagli scrittori dell’epoca imperiale, è più ragionevole ravvisare nelle monetine di Augusto, e quindi di Caligola e

  1. Cohen2, Claud., n. 7075;.
  2. Borghesi, Istit. di corrisp. arch., Bullett. 1845, p. 153. — Caved., Numism. bibl., p. 72.
  3. Borghesi, ap. Caved., Numism. bibl., p. 134.
  4. S. Marco XII, 42 dice che la vedova pose nel gazofilacio λεπτά δύο, ὅ εστί κοδράντης; (duo minuta, quod est quadrans). — S. Matt. V, 26: ἕσχταον κοδράντην.