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contributo alla storia della moneta romana 321

il risultato di questa ricerca. La S che sta sul rovescio delle monetine dal tipo della tavola dei giuochi e l’iniziale della parola semis, nella quale interpretazione tutti convengono; ma io son lieto di avere scoperto che le monetine appartenenti alla serie dei pesi più piccoli hanno nel rovescio tre globetti , segno evidente del quadrans, e di poter affermare sicuramente che esse sono dei quadranti1.

Veniamo alle monetine dei numeri III e IV. Sono tutte di metallo rosso e dovremo metterle in relazione con gli assi di metallo rosso, pesanti gr. 12,00. Allora sarà facile scorgere che quelle del numero III (Tav. V, n. 607) sono dei semis perchè pesano in media grammi 6, proprio la metà del peso degli assi di rame puro; quelle del numero IV (Tav. V, n. 10) sono dei quadranti, perchè pesano proprio la quarta parte della stessa moneta.

La presente ricerca ci permette poi di lare le due considerazioni seguenti:

    a) che durante l’impero di Nerone l’asse, il semis, il quadrans furono battuti in oricalco e rame;

    b) che non ostante i semis e i quadranti avessero un piccolo divario di peso e di modulo, pure si potevano distinguere facilmente ad occhio nudo, avendo gli uni sempre la testa dell’imperatore impressa, gli altri no2.


  1. Vedi in fine della Memoria, dov’è l’elenco dei dupondii, assi e frazioni dell’asse.
  2. Profittando di questa differenza apparente fra il semis e il quadrans, io credo che negli ultimi anni dell’impero di Nerone non si sia badato nella zecca a mantenere la differenza del metallo fra i quadranti di oricalco e quelli di rame, e credo che siano stati coniati quasi tutti in rame. A favorire questo abuso si aggiungeva la poca quantità di metallo richiesto per questi nominali piccoli, la quale faceva si che la differenza di valore fra il quadrans di oricalco e quello di rame fosse minima. Ond’è che alcuni quadranti di Nerone, in rame, pesano gr. 1,90 e anche meno, mentre dovrebbero pesare, in verità, un poco di più.