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278 | francesco gnecchi |
del quale non m’ero mai occupato e che anzi mi era sempre parso dei più aridi ed ingrati. Ne ero tanto lontano, che fino a poco tempo fa i Contorniati della mia collezione giacevano negletti e quasi dimenticati in un cassetto del medagliere, in attesa perfino della più elementare classificazione. Non avevo mai trovato il momento di occuparmene, e probabilmente non l’avrei ancora trovato al giorno d’oggi senza un gentile richiamo da parte del mio buon amico e maestro Sig. R. Mowat di Parigi.
"Pourquoi n’allez-vous pas vous occuper maintenant de faire connaitre vos Contorniates? „ mi scriveva nell’Aprile 1894. " Ce serait intéressant, car depuis des années cette série sommeille; il faut la réveiller„.
Queste poche parole d’invito bastarono perchè io non frapponessi più alcun indugio, e immediatamente mi occupassi della classificazione de’ miei Contorniati, sempre però colla semplice e modesta intenzione di far conoscere i pochi che vi potessero essere di inediti o varianti.
L’arida classificazione mi iniziò in un campo sconosciuto e per un passaggio naturale e dirci involontario mi fece nascere il desiderio di studiar un poco più da vicino queste curiose medaglie. Da ciò la necessità di conoscere quanto era stato scritto sull’argomento; e poi, riflettendovi pacatamente, discorrendone, trovando obbiezioni alle vecchie ipotesi e infine ripensando la cosa da capo, mi venne fatto di formarmi qualche concetto personale e d’esporre anche il mio modo di vedere circa la originaria loro destinazione, ciò che formò l’argomento di un primo studio pubblicato in questa Rivista nel I fascicolo dell’anno corrente.
La descrizione degli inediti o varianti rimase così in arretrato, ed ora, riprendendola in ossequio al