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242 emilio motta
a quelli che peschano loro (l’oro) chel portano a Milano a vendere et anchora pregare li Signori de Vigeveno (Trivulzio) che non fazano pagare datio de oro né zoye perchè non fu may solito per li Signori passati, et de fare el Decreto o crida contro de quelli che vano fora del dominio a fabricare ceche o vero portare argento a diete ceche o mandare sotto la pena de la vita et confiscatione de beni. Item de non fare tropo qualità de moneta e se faza solamente grassoni et mezzi grassoni, ambrasini de argento ambrosino et non de bassa liga, saldini et trilini et se voy fati marchi cento de grossoni fati marchi xx o de mezzi grossoni et xij de ambrosini et vj de trilini et al nadale qualchi denari pizinini et cossi al Ducato se stabilirà.
    Item non se faza executione contra artexani né poveri salvo tagliare le monete et renderli et se alchuno falla in falsa moneta né toxare ne fare cecha fora del dominio et cossi de mandare argento fora del dominio non gli perdonati. Item de dare auctorità, ala schola de li fabrici1 de fare sazo (assaggio) de tutte le monete et refferire.»

449. — 1511, marzo 1, Milano. — Grida sulle monete, e perchè non si facciano stampi senza licenza, e gli operai, o monetari che si trovano presso le zecche forestiere abbiano a ritornare. [Reg. Panig., N. 258 t. — Bellati. Mss. — Pélissier, loc. cit. p. 247, n. 84, colla data errata del 3 marzo].

    «Quantuncha a li giorni proximi passati sia stabilito et publicato in nome de la Regia Maestà che niuno havesse ardire de refutare le terline fabricate ne la cecha de Milano de sua Maestà, e siano deputati a la cecha et a piaza del Domo et del Broleto persone per potere decernere le bone da le cative, comò in dicto ordine fu publicato se contene, nondimeno pare che poche ne siano portate, forse con speranza di spendere le cative insema con le bone, contra la forma de dicti ordini, e volendo a li predicti inconvenienti sua Maestà provedere, inherendo a le predicte cride et ordini, ha ordinato e così, per le presente, in nome de la prefata regia Maestà, se fa publica crida e comandamento ad qualuncha persona, la quale se trovasse bavere de presente de le terline stampate
  1. Una interessante matricola degli orefici milanesi ha pubblicato il d’Adda nella sua Libreria Visconteo-sforsesca di Pavia.