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annotazioni numismatiche genovesi | 191 |
di valutazione nelle monete d’argento, non fosse proporzionale a quella del fiorino. Infatti questo rapporto tra i due metalli, era di 1 : 8 1[2 circa nel 1253, mentre alla fine del secolo era salito ad 1 : 13[1]. Ecco che la relazione semplice ed esatta tra fiorino e grosso nel 1253, in breve tempo si trova variata e frazionaria: cosa che si può verificare collo studio delle monete d’argento Fiorentine, che surrogarono il primo grosso o fiorino d’argento, come il fiorino argenteo del 1296, il popolino del 1305 ed altre[2]. Premesse queste considerazioni, chiaramente apparirà che il ragionamento del nostro A. si risolve in un vero sofisma. Se egli ha considerato il rapporto tra grosso e fiorino all’atto dell’emissione, avrebbe pur dovuto usare la stessa regola per il genovino, cioè studiarne il rapporto al grosso all’epoca della prima coniazione e non al 1253. In quest’anno il genovino era salito oltre i 10 soldi[3] mentre il grosso era quello di 6 denari, ma diminuito dal peso di 1.70 che aveva al 1220 circa[4]. Il fatto stesso di trovare un rapporto intero a Firenze, ed uno frazionario a Genova, avrebbe dovuto farlo accorto, come si trovasse già di molto lontano dall’epoca della prima coniazione del genovino.
Quanto al rapporto coi pesi locali, essendo il fiorino l’ottavo d’oncia, è un puro caso indipendente dall’intenzione. In qualunque epoca, eccettuate
- ↑ Ho desunto questi dati dal Desimoni, Delle proporzioni tra i valori fra l’oro e l’argento dal secolo XII a tutto il XIV. Importantissimo studio per ora inedito, ma che sarà pubblicato tra poco nelle Memorie della Acc. dei Lincei.
- ↑ Orsini, cit.
- ↑ Desimoni, Tavole dei valori, in appendice al Belgrano. Della vita privata dei Genovesi.
- ↑ Desimoni, Le prime monete d’arg., cit.