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annotazioni numismatiche genovesi | 183 |
XXVII.
SULL'ANTICHITÀ DEL GENOVINO D'ORO.
Il Chiar. Desimoni, nella sua dotta prefazione alle nostre Tavole Genovesi, dimostrò come la coniazione dell’oro debba farsi risalire alla fine del XII, o per lo meno al principio del XIII secolo. In seguito a quella pubblicazione, era da sperarsi che i Numismatici ne avrebbero accettate le conclusioni; tuttavia non mi pare che questo risultato sia stato ottenuto. Nel seno stesso della nostra Società Numismatica, ho avuto occasione di constatare più volte, l’esistenza di convinzioni contrarie alle nostre su questo argomento. Allora pensai, se non fosse conveniente di riprendere a trattare la questione in uno dei soliti articoli; non perchè mi reputassi più valente degli egregi che mi avevano preceduto, e massime del Desimoni che amo e venero come maestro e duce; ma perchè non ritenevo l’opera mia del tutto inutile, nel senso del pulsate et aperietur. In altri termini, era questione materiale di numero, perchè essendo in più si picchierebbe meglio; e cambiando l’ordine nelle cose da ripetersi, insistendo sull’una più che sull’altra, aggiungendo qualche considerazione e specialmente una nuova prova tratta da documenti noti ma poco studiati, non mi pareva che fosse vana presunzione la mia speranza di raggiungere l’intento.
Studiando le cause, che possono aver maggiormente inceppato il cammino a quella opinione, che in noi Liguri è convinzione profonda, ho dovuto persuadermi che sono più estrinseche che intrinseche.