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178 | giuseppe ruggero |
XXVI.
DIRITTO E ROVESCIO NEL TIPO DELLA VERGINE.
La questione del dritto e del rovescio nelle monete dopo il 1637, fu causa di una discussione sostenuta con un egregio collega in numismatica, qualche anno dopo la pubblicazione delle Tavole. Questione alquanto bizantina, perchè di pura forma, poco importando se si cominci a descrivere l’una piuttosto che l’altra parte di una moneta, purchè non manchi la precisione nella descrizione stessa. Ad ovviare tuttavia il caso possibile che venga fatto da altri un eguale appunto alle Tavole, credo sia utile dar ragione dell’opera compiuta anche in questo particolare, per dimostrare che questa designazione non venne fatta a caso.
Gli argomenti principali del mio contraditore nel sostenere che il dritto della moneta dovesse esser quello della leggenda DVX • ET • GVB • etc, erano i seguenti:
1.° La leggenda citata si riferisce alla suprema autorità della Repubblica, mentre la Vergine non è altro che la protettrice della stessa, come S. Giovanni, S. Giorgio, etc.
2.° Le sigle dei zecchieri stanno sempre dalla parte della Vergine, per cui questa non può essere il dritto.
3.° La congiunzione iniziale della leggenda ET • REGE • EOS • indica la continuazione della leggenda principale dell’altro lato.
Io negai, come era naturale, la premessa del primo, sostenendo che la Vergine era effigiata sulle