Pagina:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu/161


appunti di numismatica romana 153

toni ed altri oggetti manufatti, ma consunti dal tempo. Non si trovò alcun recipiente o vaso in cui la moneta fosse contenuta. Nulla di più mi fu dato precisare.


Appunti storici.


Teoderico è certamente la più grande figura storica fra i principi goti, che dominarono l’Italia, e il suo lungo regno getta un ultimo sprazzo di luce in mezzo alla caligine, che andava addensandosi sul romano impero, già in preda alla completa dissoluzione. Barbaro d’origine, ma allevato fino dai suoi primi anni alla corte di Bisanzio, crudele e generoso nel tempo stesso, accoppiando ai vizii della sua razza delle eccellenti qualità di carattere, fu un misto fra il barbaro e il sublime, e alternò l’impeto selvaggio cogli slanci d’entusiasmo per la civiltà romana.

Nato al principio del 455 dall’illustre famiglia degli Amali, era figlio di Teodemiro capo degli Ostrogoti. In seguito alla pace conclusa nel 462 venne condotto ostaggio in Costantinopoli, all’imperatore Leone, il quale, apprezzandone l’alta intelligenza, lo allevò come un proprio figlio nella reggia stessa, istruendolo specialmente nell’arte militare.

A 17 anni solamente ritornò ne’ suoi paesi, e la sua natura ebbe campo di esercitarsi in imprese guerresche, finché nel 474, morto Teodemiro, gli succedette come capo supremo dei Goti.

Nel 475 stringe alleanza coll’imperatore Zenone, il quale, chiamatolo a Costantinopoli, lo colma di onori. Gli conferisce il titolo di Patrizio, lo nomina Praefectus militiac, lo adotta come figlio, lo designa