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152 francesco gnecchi

vede davanti al petto come in atto di benedire, mentre la sinistra sostiene un globo, su cui sta una Vittoriola con una corona e una palma.

R/ – REX THEODERICVS VICTOR GENTIVM e una piccola palma. — Vittoria con una corona e una palma, che cammina a destra, appoggiando il piede sul globo. All’esergo COMOB.

(Tav. III).


Il diametro è di millimetri 33, il peso di grammi 15,320, corrispondente cioè ad un ternio o al peso di tre solidi bizantini. La piccola eccedenza è dovuta a due appendici d’oro saldate sul rovescio nel campo ai lati della Vittoria, in modo da non sciupar nulla nè della figura nè della leggenda. L’appendice a sinistra, in forma di piccolo anello, mostra d’aver servito all’attacco d’un ardiglione; in quella di destra a guisa di fermo e di custodia, doveva entrare la punta dell’ardiglione stesso, nella riduzione della moneta ad uso di fermaglio fatta ab antiquo.

Il poco che ho potuto sapere circa il ritrovamento dell’insigne medaglione, giacchè per la gelosia o la diffidenza dello scopritore, è sempre difficile conoscere tutti i particolari, che sarebbero estremamente interessanti, si riduce a questo. Fu trovato nel dicembre 1894, in prossimità di Sinigallia, su di un colle, in aperta campagna, casualmente, in occasione che si lavorava il terreno. Sembra che ivi esistesse un sepolcro o anche meglio un sepolcreto, perchè vi si trovarono molte ossa umane, pietre, mat-

    ben anteriore a quella di Teoderico. Io mi trovai allora nell’imbarazzo di quell’ammalato che, dopo aver consultato tutte le più grandi celebrità mediche, in mezzo ai giudizii più contradditorii, deve finire per erigersi a giudice lui stesso. E, giudicando perciò secondo che a me parve fin da principio e pare ancora, mi attengo alla primitiva interpretazione; il che del resto non toglie la più ampia libertà — e senza il pregiudizio, che potrebbe portare un’opinione medica — a chi volesse essere di diverso parere.