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14 | ettore gabrici |
Sulle monete di Terme Ercole è il tipo principale, stante la leggenda antichissima che ora più che mai ebbe una grande diffusione. Senonchè la testa femminile del diritto e la singolare posizione di Ercole, ci richiamano alla mente le identiche monete di Crotone, sul diritto delle quali la testa della divinità femminile sta di fronte. Ed essendo questi esemplari di Crotone degli ultimi anni del V secolo a. C., o al più del principio del IV, le monete d’Imera debbono ritenersi un’imitazione di queste, principalmente perchè la testa del diritto non trova alcun riscontro nella numismatica imerese, e non si potrebbe spiegare altrimenti; laddove ricorrendo a Crotone, riconosceremo in essa la testa di Giunone Lacinia, che ha la stessa forma della Giunone Argiva, e che veneravasi sulle sponde del fiume Sele1.
Altrove dicemmo dei rapporti commerciali che passarono sempre fra Crotone, Agrigento e Imera, ed osservammo che furon coniate monete coi tipi delle due città. Ma ad onta di tali rapporti, non ci è dato di spiegare storicamente i presenti tipi. Ed in tal caso due sono le ipotesi da farsi: o che nella nuova città di Terme siano andati ad abitarvi, fra gli altri, anche dei coloni di Crotone, i quali prestarono il tipo delle loro monete; ovvero, come è più probabile ammettere, il governo dei Cartaginesi dovette interdire ai nuovi coloni la coniazione di monete coi tipi della distrutta Imera, e i profughi cittadini, amanti delle memorie della loro infelice patria, abbiano fatto ricorso ai tipi d’una città amica d’Imera fin da tempi remoti, nella quale predominò l’elemento calcidico e nelle cui credenze mitologiche aveva il principal posto Ercole, venerato quale fondatore