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122 | emilio motta |
398. — 1493, agosto 17, Milano. — Grida sulle monete, cioè sui Carlini papali [Reg. Panig., I. 171. — Bellati, Mss.]
- Ha inteso el nostro Ill. S. che de presente se fabricano carlini papali, quali non sono del peso et bontà che li altri carlini vechii fabricati al tempo de li sumi pontifici passati, deli quali sono portate notabile summe nel dominio ducale. ... et havendo facto fare per li suoi maestri de la cecha in Milano assagio deli dicti carlini novi ha trovato essere non altramente chel haveva inteso, perchè sono legieri de sei et septe grani al peso deli vechii, et manchi in bontà tri grani». Si riducono «dicti carlini papali novi al pretio de soldi sei et denari tri imperiali, li quali carlini se intendano essere quelli che de presente sono fabricati in Cecha de Roma, et che da uno lato tengano le imagine de san petro et san paolo sculpite et da laltro lato la insigna col bove del presente summo pontifice, et con le littere intorno quale dicono Alexander vj pont. max».
399. — 1494, gennaio 12, Milano. — Permesso del duca di Milano per impetrare della Maestà Imperiale il grado di monetario nella zecca di Milano rilasciato ai fratelli Dionigi e Donato da Seregno, cittadini milanesi [Reg. ducale., n. 61 fol. 178 t. — Motta, Zecchieri di Milano, p. 5 nota 4. — Caffi, Arte antica lombarda in Arch. stor. lomb., 1830, p. 600.].
- Altre consimili concessioni, in data Vigevano 24 febbraio e Pavia 8 luglio 1494, a favore di Martino da Garbagnate e dei fratelli Gio. Pietro, Giov. Antonio e Donato da Varese (Reg. ducale, n 61, fol 170 t. — Missive n. 18 fol. 42 t. — Motta, loc. cit.).
400. — 1494, 21 febbraio Vigevano. — Invio nelle parti di Bellinzona di Felice notaio della camera ducale " con alcuni balestreri e fanti per detenire certi fabricatori et expenditori di monete false „ [Boll. stor. della Svizz. italiana, 1880, p. 146].
401. — 1494, agosto 8. — Il duca di Milano concede al pittore Ambrogio Preda e suoi compagni Francesco de’ Galli ed Accino da Lecco1, di recarsi, dietro richiesta fat-
- ↑ Accino da Lecco figura nel 1497 in Roveredo nella zecca del Trivulzio (Tagliabue, È davvero esistita la zecca di Mesocco?... a p. 21 dell’estratto.