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topografia e numismatica dell’antica imera 439


MONETE DI BELLO STILE.


Appartengono all’ultimo decennio, che precedette la distruzione d’Imera, alcune monete che per l’alfabeto e per la tecnica ci ricordano assai da vicino l’arte delle monete di Siracusa alla fine del V secolo.


112. - Br., mill. 25.

D/ — Ninfa sacrificante, a destra vi è il Sileno bagnantesi, in alto un granello d’orzo.
R/ — Uomo che guida una quadriga, a sinistra, ed è coronato dalla Nike. Nell’esergo, gallo a viso umano, e in forma circolare la leggenda NOIAq∃MI. Il tutto in circolo di puntini.
Grammi 17,30, Napoli (Fiorelli, 4428).

Sono state ritoccate col bulino, da un artista moderno, la testa del gallo, quella dell’uomo e della Nike.

Tav. IX, n. 11.

Grammi 16,80, Imh. Bl.; gr. 16,87, Santangelo, n. 7757; M. Hunter.

Questo tetradramma è il primo che mostri una certa variazione nel tipo, il quale si era mantenuto finora sempre inalterato. Pare che accenni ad un’epoca nella quale l’arte non è più bambina e comincia a liberarsi dal rigidismo arcaico. Sebbene la figura della Ninfa risponda, in generale, al disegno comune dei tetradrammi d’Imera, vi sono nell’esemplare presente alcune differenze di stile e di particolari. Le pieghe del peplo sono eseguite con immensa delicatezza, come nei num. 69 e 70, ma non hanno l’arcaismo di questi. Il grano d’orzo è molto più piccolo che non nei precedenti esemplari; in una parola vi è maggiore studio di proporzioni. Ma la novità apparisce nel rovescio ove i cavalli stanno in un’attitudine più vivace.