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438 | ettore gabrici |
dagl’incantesimi tutto ciò che per essi aveva gran pregio, quindi anche l’acqua corrente: così si spiega il fallo che era presso l’acquedotto di Nismes e la maschera di Gorgone in rilievo o dipinta presso le fonti1. Ma Camarina coll’adottare questa rappresentazione le dava un altro significato. Le monetine d’argento colla Gorgone hanno al rovescio la civetta2, entrambi attributi di Minerva, la dea che dai tempi antichissimi era colà venerata3.
Per la figura virile sul becco vale ciò che si è detto a proposito dei trioboli e delle litre d’argento: aggiungerò soltanto che qui sulle emilitre, è cornuta ed ha un tirso poggiato alla spalla. Il seguente esemplare della collezione Nervegna ci chiarisce tutto:
La testa ha grande somiglianza con quella del dio Pane che sta sui tetradrammi di Messana4 e con quella della emilitra d’Imera n. 95. E dopo ciò mi raffermo sempre più nch’idea che quella figura virile nuda sia un Satiro, e che il significato di questa rappresentazione bacchica sia espresso dal tirso.
Quanto alla testa muliebre delle ultime emilitre, non esito a dire ch’è quella della Ninfa Imera, come opina anche il Drexler5.
- ↑ Curtius, Plastik der Hellenen an Quellen und Brunnen, p. 147. — Helbig, Bullett., 1865, pag. 234. — Ersch und Gruber, Encycl., s. v. Gorgo.
- ↑ Salinas, Mon. delle antiche città di Sicilia, tav. XVIII, n. 11 e 14.
- ↑ Holm, I, pag. 177. — Salinas, Op. cit., tav. XVI, n. 25.
- ↑ Imh. Bl., Monn. Grecq., pl. B, n. 5.
- ↑ Roscher., Anführlich. Lex., s. v. Himera (Drexler).