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topografia e numismatica dell’antica imera 419

76. — Arg., mill. 23.

D/ — Ninfa del tutto simile alla precedente , per la capigliatura; a destra caduceo , a sinistra granello d' orzo, come nei nn. 73, 74.
R/ — ИOIAq∃MI nell'esergo. Simile al n. 74.
Grammi 8,30, M. Br. (Cat. 11. 36); gr. 8,30, Napoli (Fiorelli , 4432) ; gr. 8,25, Imh. Bl.; Berlino. Tav. VIII, n. 2.


SUL TIPO DEI TETRADRAMMI.


Sul diritto di questi tetradrammi la figura che ci si presenta come la più rilevante è quella della Ninfa. Dai vecchi numismatici si è detto che sacrificasse al fiume Imera divinizzato. Essi erano tratti in inganno da una epigrafe, nella quale il fiume Imera trovasi ricordato accanto ad Asclepio; ma questa oggi è ritenuta opera di un falsario1. Ed infatti, se gl'Imeresi avessero divinizzato il fiume che passava accanto alla loro città, l'avrebbero certamente rappresentato sulle loro monete, attesa la grande tendenza dell'arte siciliana a ritrarre su questi monumenti, come sopra ho detto, i fiumi e le fonti personificate; ma del culto pel fiume Imera non e fatto cenno nella numismatica. Quel sacrificio è da intendersi fatto alla principale divinità degl'Imeresi. Dalla prima serie delle monete di questa città abbiamo desunto l'esistenza di un antichissimo culto ad Ercole, quale divinità medica; a lui dunque è fatto il sacrificio, non già al fiume Imera. E la leggenda ΣΟΤΗR del didramma n. 71, secondo ogni

  1. C. J. G., n. 5747. Inscr. gr. Sic. et Ital., (falsae), n. 2.