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topografia e numismatica dell’antica imera 413

possa affermarsi e restare, esso servì di passaggio alla splendida serie dei tetradrammi d'Imera. Questa si può dividere in varii gruppi, ciascuno dei quali ha caratteri peculiari che rivelano l'arte dei diversi artisti e attestano uno sviluppo progressivo nella tecnica monetale, dalle forme rigide della prima coniazione, alla perfezione dei sommi maestri. Nel primo gruppo riuniremo i seguenti tipi1.


64. — Arg., mill. 25.

D/ – ...AION (leggi IMEPAION). Ninfa stante, di fronte, col viso rivolto a sinistra, vestita di chitone a maniche corte e peplo, il cui lembo cade sul braccio destro. Nella mano destra ha una patera, colla quale sacrifica sopra un altare; il braccio sinistro è disteso. A destra vi è un Sileno itifallico che poggiando le mani su di una vaschetta, si piega indietro per ricevere sul petto uno zampillo d'acqua sgorgante da una fontana a bocca di leone.
R/ — Quadriga al passo, a sinistra, guidata da una figura virile con lungo chitone, coronata da una Nike volante a destra; il tutto in circolo di puntini.
M. Hunter; Salinas (ripost. Virzì). Tav. VII, n. 4.


65. — Arg., mill. 26.

Simile al precedente, ma la leggenda attorno alla Ninfa è svanita. Il Sileno tenendosi con le mani alla vaschetta, si abbandona tutto indietro col corpo.
Grammi 17,05, M. Br. (Cat. n. 31 . Tav. VII, 11. 5.


66. — Arg., mill. 24.

. . EPAION. Come il prec. Il Sileno è un poco meno abbandonato col corpo all'indietro. ili conio del diritto e rotto).
Grammi 17,22, Berlino; gr. 17,6 Virzì; Evans. (Tutti dello stesso conio). Tav. VII, n. 3.
  1. Avverto che nella disposizione cronologica di questi primi tetradrammi non mi trovo d'accordo col sig. Seltmann (Zeitschr. für Numism., anno 1891 , pag. 165-182) , perchè crede che il tetradr. n. 64 sia più antico dell'altro n. 62 e 63.