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vansi sopra un gran numero di monete siciliane. Su quelle di Siracusa più antiche la biga o quadriga è rappresentata unicamente in unione coll’ auriga; ma anche prima del tempo di Gelone è messa in rapporto con esso la Nike volante1.

Del ramo di palma inciso nell’esergo con molta esattezza, pur essendo assai facile a spiegarsi, non trovo fatto cenno di sorta. Nell’antichità la palma fu simbolo della vittoria riportata nei giuochi, e si sceglieva quel legno perchè è assai cedevole e resistente2. Ercole dopo il suo ritorno dal mondo sotterraneo si coronò di palma, come indizio della fortunosa uscita3, e dette a Iasio, nella prima gara olimpica, un ramo di palma in segno di vittoria4. Nel Malko, luogo del Ginnasio di Elide, dove gli efebi si esercitavano alla lotta, eravi un gruppo rappresentante Eros con in mano un ramo di palma, il quale gli vieti contestato da Antero5. Sicché la palma è simbolo di vittoria o di ringraziamento per la vittoria6; ed in Olimpia alla corona di kotinos davasi in premio ai vincitori anche il ramo di palma. Frequente è sulle monete di Alessandro7.




Il tipo di questi tetradrammi non fu ripetuto, e, come suole accadere in ogni monetazione, che varia il tipo principale prima che se ne trovi uno il quale

  1. Imhoof-Blumer, Die Flügelgest., pag. 24.
  2. Gell., 3, 6, 2, 3. — Teophr., H. P1., 5, 7, 1. — Plin., 16, 81.
  3. Philargyrius ad Virg., Georg., II, 67.
  4. Paus., VIII, 48, 1.
  5. Paus., VI, 23, 4.
  6. V. Bötticher, Ueber dem Baumcult, der Hellen und Röm., pag. 413
  7. Müller, Monn. d’Alex., pag. 11, 344.