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topografia e numismatica dell’antica imera 409

scala il commercio con l’Italia. Le relazioni con Crotone si accrebbero; l’esempio di questa città, ove gli esercizi ginnastici erano molto apprezzati, eccitò in essi quell’amore e li indusse a fare altrettanto1.

Nel 472 Ergotele, nativo di Cnoso in Creta, che erasi stabilito ad Imera, vinse nel lungo corso ad Olimpia, e Pindaro compose un’ode in suo onore2. Questo stesso fu vincitore, secondo Pausania, un’altra volta ad Olimpia, ove meritò un’iscrizione ed una statua3, e due altre volte a Nemea. Più tardi Crisone, ricordato come prodigio di velocità, ottenne consecutivamente la palma nelle tre Olimp., lxxxiii, lxxxiv e lxxxv4.

Sì grande rigoglio di vita interna, che è segno di potenza, procurò agl’Imeresi la stima e il rispetto al di fuori. Ad Imera fecero appello i Siracusani nel 477, quando vollero liberarsi dal giogo di Trasibulo5, e nel 415, quando giunse in Sicilia la prima spedizione ateniese comandata da Alcibiade, Nicia e Lamaco6. Caduta in Reggio la tirannide, i cittadini trascorsero in tumulti ed uccisioni, perchè erano in preda all’anarchia ed essendo intervenuti gl’Imeresi, chiamati dal partito più debole, invece di farla da pacieri, la fecero da oppressori (459)7.

Le monete d’Imera relative al periodo che corre dal 472 al 409 sono annoverate fra le più belle della Sicilia e rispondono assai bene alla floridezza della città. Non la cedono a Siracusa per esattezza di ese-

  1. Già vantavano un famoso atleta, a nome Ischyros (516 av. C, Imhoof-Blumer, Flügelgestalten, p. 24).
  2. Olymp., XII.
  3. Paus., VI, 4.
  4. Plat., De Leg., VII], Protag.
  5. Diod., V, 3.
  6. Diod., XIII, 4, 12.
  7. Iust., Hist., IV, 3. — Oros., II, 14, 4.