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della Classe di scienze morali, storiche e filologiche all’Accademia delle Scienze; direttore di nomina prefettizia agli Istituti di beneficenza e credito amministrati dalla Direzione dell’Opera di S. Paolo, consigliere al Museo Civico, direttore del Museo d’antichità, socio fondatore della Società di Archeologia e Belle Arti per la provincia di Torino, membro della R. Commissione conservatrice dei monumenti di arte antica, ecc. ecc.

Durante la XIII legislatura (1886-90) gli elettori del primo Collegio di Perugia lo elessero deputato. Alla Camera militò nelle file della sinistra avanzata. Nel 1889 veniva nominato senatore. Era cavaliere dell’Ordine civile di Savoia e socio corrispondente dell’Istituto di Francia. Scrisse un numero ragguardevole di lavori, che sono d’un incontestabile valore. Fra i quali, lasciando le opere storiche, le filologiche e le archeologiche, ci limiteremo ad accennare qui le numismatiche, che si riassumono nei cataloghi delle Collezioni del Museo di Torino da lui ordinato. Un primo catalogo pubblicò nel 1876: Raccolta numismatica del R. Museo di Antichità di Torino (Roma, Torino, Firenze, 1876); un secondo nel 1881: R. Museo di Torino ordinato e descritto da A. Fabretti, F. Boni e R. V. Lanzone, Vol. III: Monete greche. Vol. IV: Monete consolari e imperiali (Roma, 1881).

Il Fabretti aveva una figura caratteristica, la lunga barba bianca e i capelli fluenti gli davano un aspetto venerando. Era modestissimo in mezzo alla sua molta scienza, e pregato diverse volte da noi d’onorare la nostra Rivista con qualche suo scritto, sempre se ne schermì dicendo di non essere in numismatica che un semplice dilettante!


La Direzione.