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356 emilio motta

294. — 1474, maggio 24, Pavia. — Lettera ducale ai deputati sopra le monete circa il mutare degli stampi delle monete da coniare [Morbio, Codice Visconteo-sforzesco. Milano, 1846, n. CCXXIX, p. 427].

«Per altre ve habiamo scritto volere mudare li stampi delle monete, che se hanno ad fare. Hora ve dicemo dobiate vedere le nostre insegne, zoè quelle che nuy usamo più, et meterne una da uno canto de li denari, et un altra dall’altro; et ove ve parerà mettere la testa de sancto Ambrosio, poneretela sopra alla insegna nel loco ove vano le letere. Sforzandovi, che dicti stampi si faciano quanto megliori et più belli che sia possibile».

295. — 1474, maggio 28, Milano. — Relazione del tesoriere ducale Antonio Landriani a Galeazzo M. Sforza per l’incanto della zecca di Milano [Argelati, De monetis, III, 47].

«L’ordine dell’oro, e monete è in essere de stabilire in grande utilità de V. S. et de li subditi tutti, et tutte le preparatione se sono facte necessarie a questo, solo resta a dare via la zeccha a chi fa più quantità de moneta et megliore. Et poiché V. S. fece dire ali subditi, quando se publicò il Decreto, che non la voleva utilità de la zeccha, et che la lavorasse V. S. debba volere che la se dia a chi fa migliore partito, cioè megliore e più moneta ogni anno, et non volere che sia admisso più uno come un altro. Questo dico, perchè c’è chi. mette boni partiti, et non sapiamo noi, che fare, perchè V. S. ha scritto, che ad eguale partito la se dia ad Jolianantonio de Castiliono1, et lui, quale habbiamo aspettato fin a oggi, sta sul generale, et mostra non sapere che volerse, et la cosa sta così, ne se da via, ne se resta, che darà che dire assai al populo et subditi, essendose dicto tanto, de fare lavorare, et darà carico a V. S. de mente,
  1. Che realmente deve avere poi assunta la zecca, poiché nel 1477, nel 1479, e più tardi ve lo vediamo maestro. Ai 18 nov. 1479, su proposta sua, vien delegato Buratto da Trezzo a officiale sopra le monete false [Classe: Zecca]. Come famigliare ducale e magistro Ceche ottiene lettere di passo valevoli per 2 anni, ai 3 febbraio 1481 [Reg. ducale, n. 120, fol. 175 t. — Motta, Zecchieri di Milano, p. 12]. Come maestro di zecca è ricordato ancora in un documento degli 8 maggio 1497 edito dallo Heyd (Die Grosse Ravensburger Gesellschaft, p. 75). Vedi anche il doc. n. 315 all’anno 1475.