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monete italiane inedite della raccolta papadopoli 311

lettere che si vedono sui due lati della moneta non possono interpretarsi se non come Rogerius comes e devono quindi riferirsi ad uno dei due principi che ebbero questo titolo, e cioè Ruggero I (1092-1101) Gran Conte di Calabria e Sicilia, o suo figlio Ruggero II, prima che assumesse il titolo di re (1105-1130).

Io propenderei per il primo di questi valorosi principi, perchè il conio sente l’imitazione delle monete longobarde che pure non hanno finitezza di lavoro, ma sono incise con sicurezza e rilievo, mentre qui apparisce l’incertezza e la timidità; anzi sarei tentato di credere questo pezzo uno dei più antichi prodotti della zecca di Mileto. L’ultima parola sovra d’un nummo di tanta importanza appartiene a chi più di me è versato nello studio delle zecche meridionali.


BRINDISI.


Nell’attuale ordinamento delle zecche italiane si sogliono assegnare a Brindisi le monete di mistura di Federico II imperatore (1198-1250), sebbene tutti sappiano e comprendano che almeno una parte di esse debba essere stata coniata in Sicilia. Ciò non ostante dovrò io pure seguire lo stesso sistema, per non aver modo di distinguere quelle che appartengono alle varie officine, ed anche per non aumentare l’odierna confusione. Aspetterò dal tempo e dagli studiosi napoletani un migliore ordinamento della numismatica di questi paesi, ed intanto farò conoscere tre varietà di denari di questo imperatore, se non del tutto sconosciute, certo sin ora non disegnate.