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annotazioni numismatiche italiane 281

colla autorizzazione per pubblicarla. Ma questo mio dotto e gentile amico volle cedermi e l’una e l’altra, ed io adempio all’obbligo graditissimo di ringraziarlo pubblicamente di questo e degli altri favori e cortesie d’ogni maniera che ho ricevuto in ogni tempo da lui, ma specialmente durante il mio soggiorno in Massa.

Il rovescio di questa moneta figura sopra altre quattro del Viani e sono:

1. — La doppia n. 4, Tav. II. Coniata nello stesso periodo: ha eguale il rovescio anche nella mancanza della crocetta, nei 3 punti in principio, e nel P del pesser: non ne differisce che nei cerchi.

2 e 3. — Pezzi da 40 bolognini o da lire quattro n. 3 e 4, Tav. III. Non hanno la testa, ma l’arme: battuti dopo il principato, cioè nel 1570 e 1573.

Peso gr. 18,16 e 18.30 (riduco in grammi per maggior comodo dei lettori).

4. — Lira o da io bolognini n. 4 della Tav. IV, battuta nel 1572. In questa rivediamo il P invece del B

Peso gr. 4,51.

Questa nuova moneta colla botte è dunque, fra quelle di argento, la prima in ordine cronologico coniata con quell’impresa; e per il suo peso ci si manifesta senz’alcun dubbio per un da 20 bolognini o da due lire, ed è finora l’unico pezzo di tal valore nella serie Massese. Questa e la doppia sono le due sole monete che abbiano la testa di Alberico ancora Marchese, che si distingue anche nella barba corta da quelle dell’epoca del principato, che l’hanno allungata a punta.

Curioso abbastanza è il modo del rinvenimento di questo pezzo importante, e voglio qui riferirlo come lo appresi dal Conte Luigi Staffetti. Fu trovato da alcuni operai che raccoglievano i ciottoli della