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atti della società italiana di numismatica 271

e continua a sostenersi nella posizione onorevole che a poco a poco s’è andata formando mercè la buona volontà, il disinteresse e l’abnegazione dei collaboratori. Coll’anno 1894 essa entrava nel settimo anno di vita, varcando così quelle fatali colonne d’Ercole che parevano essere il termine fisso di ogni pubblicazione numismatica italiana. Nessuno dei precedenti periodici visse più di sei anni, strozzato generalmente dalle angustie finanziarie. La nostra Rivista, senza ostentare ricchezze, dispone ancora di una parte del fondo primitivo, offerto dalla generosità degli oblatori e supplisce con questo e colle risorse straordinarie a quanto le mancherebbe colle semplici rendite ordinarie. Le quali pero è sperabile abbiano ad aumentare col progredire del numero dei Soci, a che interessiamo vivamente tutti i nostri colleghi.

Alcune economie verranno poi introdotte senza però intaccare il decoro esteriore di cui fu sempre accompagnata la nostra pubblicazione e a poco a poco è sperabile che il vero equilibrio abbia a stabilirsi fra l’entrata e l’uscita.

Se abbiamo dovuto parlare con qualche reticenza per quanto riguarda il lato finanziario della pubblicazione, e con vera compiacenza che constatiamo come la materia non faccia mai difetto, il che dimostra come vi sono ancora cultori della nostra scienza in Italia, e approfittiamo volentieri dell’occasione per mandare un voto di ringraziamento ai nostri gentili e colti collaboratori i quali sono valenti, numerosi, fecondi e aggiungeremo, completamente disinteressati.

Un appunto che venne mosso, e con ragione, alla nostra Rivista nei primi suoi tempi è che poca o nessuna parte fosse consacrata alla numismatica greca. Ebbene tale appunto cade coll’anno presente.

Nel primo fascicolo figurava un lavoro di un nuovo collaboratore il signor G. Dutilh direttore del Museo di Gizeh e se ne iniziava un altro dal dottor Gabrici, che avrà la sua continuazione nei prossimi numeri; di qualche altro abbiamo sicuro affidamento o per quest’anno stesso o per l’anno venturo.


Concorsi.


Uno dei motivi di sincero rallegramento pel vostro Consiglio e per voi signori Soci fu l’esito del primo Concorso bandito nella seduta inaugurale della nostra Società. Mentre i Concorsi possono subire la triste sorte d’andare deserti, oppure di presentare al giuii lavori meschini o indegni di premio, al nostro concorso vennero presentati tre lavori, e senza che qui noi teniamo conto dei due che non ottennero il premio, voi stessi signori giudicherete di