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270 atti della società italiana di numismatica

o supporre; ma non è neppure al disotto di una ragionevole media, se calcoliamo che a questi soci vanno aggiunti gli abbonati della Rivista, buon numero dei quali probabilmente non passarono finora alla Società per semplice inerzia, non riflettendo come coll’identico contributo annuale, che ora pagano pel solo abbonamento, fruirebbero di tutti i vantaggi chela Società loro offre. E bene quindi ricordare e ripetere a tutti questi signori abbonati che la Società sarà ben felice di accoglierli quand’essi vorranno venire a lei, offrendo loro un locale decente, se non sontuoso, una biblioteca felicemente iniziata, e un medagliere che contiene già qualche serie interessante.


Biblioteca.


Premettiamo che la Società non ha fatto la minima spesa né pel medagliere né per la biblioteca. Tutto quello che possediamo è frutto della generosità dei Soci, o degli amici, poiché conviene notare come non solo i Soci vi abbiano contribuito, ma abbiamo anzi qualcuno dei più generosi oblatori, che non appartiene alla Società. Noi da tutti abbiamo egualmente accettato, e a tutti siamo del pari riconoscenti. La nostra biblioteca, per quanto da così poco tempo iniziata, conta già n. 206 volumi e 419 opuscoli.


Medagliere.


E anche il medagliere per quanto embrionale (e non potrebbe essere altrimenti) conta al giorno d’oggi: Monete n. 1 in oro; 227 in arg.; 1381 in bronzo e rame; 293 in vetro. Medaglie e tessere n. 5 in arg.; 790 in bronzo; 14 in piombo. In totale 2111 pezzi, più buon numero di curiosità, forme antiche di monete, falsificazioni e altri oggetti interessantissimi per lo studio. — Fra le diverse serie iniziate e più o meno sviluppate merita un cenno speciale quella delle monete cufiche in vetro offerta nel corrente anno dal nostro Socio signor Dattari del Cairo, la quale pel numero e per la rarità dei pezzi potrebbe figurar bene anche in un medagliere assai più ricco del nostro.

Rivista.


Veniamo ora all’esplicazione morale della nostra Società. La sua azione e la sua attività si sono sviluppate in due modi, l’uno continuativo, l’altro temporaneo, vogliam dire la Rivista e i Concorsi.

La Rivista, assunta dalla Società col principio del 1893, continuò regolarmente le sue pubblicazioni, e osiamo asserire che continuò