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venerati il Porpax e il Telmisso1, in Assoro il Chrysa2, e altri fiumi locali avevano onori divini in Alonzio,3 Agyrio4 ed Entella5. I Greci che vennero nell’isola aggiunsero ai loro culti anche questi, propri degl’indigeni; perciò la loro religione dette un grande sviluppo alle divinità fluviali6.

Se dunque vediamo che fiumicelli di piccolo corso furono divinizzati dai Siculi, con ragione dobbiamo ammettere che il fiume Imera, tanto grande e noto nell’antichità, avesse un culto e un nome presso quelle popolazioni sicule che si stabilirono nell’altipiano occupato poi dai coloni greci: culto e nome che furono a questi trasmessi.

Gli antichi sono d’accordo nell’affermare che la città d’Imera ebbe il suo nome dal fiume7 e Stefano Bizantino enumera varie altre città che ebbero una derivazione simile; come ad esempio Siracusa, Gela, Selinunte, Erice, Camarina; soggiunge poi che riscontrasi lo stesso anche in Italia8. Da un esame accurato dei nomi di città che trassero origine dai rispettivi fiumi o fonti risulta che nell’Italia e nella

  1. Ael., V. H., II, 33 “Αἰγεσταῖοι δὲ τὸν Πόρπακα καὶ τὸν Κριμισὸν καὶ τὸν Τελμησσὸν ἐν ἀνδρῶν εἴδει τιμῶσι„. Egesta era città capitale degli Elimi, popolazione che, per concorde testimonianza degli antichi, era affine alle stirpi marinare dell’Asia Minore (Curt., St. gr., I, p. 465).
  2. Holm., I, p. 28; Beleg. u. Erläut., p. 374. — Freeman, I, p. 154. — Head, H. N., p. 11. — Salinas, Le monete delle antiche città di Sicilia, Tav. XVI, n. 12.
  3. Head, H. N., p. 111.
  4. Sulle monete è rappresentato il fiume Παλαγκαῖος. H. N., p, 109. — Salinas, Op. c. n. 376, 377, Tav. XV, n. 3 bis.
  5. Era quivi venerato il fiume Hypsas. H. N., p. 119.
  6. Holm., I, p. 177.
  7. Vib. Seq., ediz. Orbelinus, 17, p. 11 (1778).
  8. Steph. Byz., s. v. Ἀκράγαντες “... φησί γάρ Δοῦρις ὅτι αἰ πλεῖσται τῶν Σικελῶν πολέων ἐκ τῶν ποταμῶν ὀνομάζονται Συρακσρύσας, Γέλαν, Ἱμέραν, Σελινοῦντα καί Φοινικοῦντα καί Ἐρύκην καί Κάμικον, Ἀλυκόν τε καί Θερμόν καί Καμαρῖναν ὡς καί ἐν Ἰταλίᾳ„.