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topografia e numismatica dell'antica imera 21

Questo particolare non resta senza la sua importanza. Il littorale superiore della Sicilia, in paragone dell’orientale è impraticabile: la costa scende quasi sempre ripida e l’aria in estate è malsana1. La collina di Imera è invece ricca di vegetazione, e accanto le scorre un fiume che rade volte nell’estate perde interamente le sue acque. E come tale sito non doveva adescare gli esuli siracusani e gli zanclei a fermarsi ivi, pensando alla prosperità della loro patria futura? Se trovassero resistenza da parte dei Siculi che vi abitavano, a noi non è dato sapere; ma è lecito supporre che quel sito così difeso da natura, fornito in abbondanza di prodotti della terra e di acqua2 non fosse disabitato innanzi l’arrivo dei Greci. E gli abitanti non potevano essere altri che i Siculi.

Della loro religione possiamo dire di essere quasi ignari, ma è certo che ebbero una tendenza a divinizzare i fiumi e le fonti3. La numismatica ci offre numerosi esempi in proposito. Ad Egesta erano

    e in varii argomenti combatte l’opinione comune, che la città fosse collocata sull’altipiano della collina, allegando che lo spazio di esso era troppo angusto per contenere 60000 abitanti nel periodo in cui era fiore (secondo i calcoli dell’Holm, II, p. 83, 4231. e traendo altre prove degli assedi ai quali fu sottoposta nel 480 e nel 409. E conchiude che Imera si stendesse sulla pianura che è tra il colle e il mare. II suo lavoro è fondato sopra ipotesi; nessuna prova diretta, tranne le rovine del tempio di Bonfornello e qualche avanzo di altra costruzione sul dorso della collina. Ma la cosa è facile a comprendersi, quando si ammette che la città fosse costruita in origine sull’altipiano della collina. Dopo la vittoria del 480 dovette crescere il numero degli abitanti, in guisa che Cicerone la chiamò oppidum in primis Siciliae clarum et ornatum (Verr., Act. II, L. II, c. 35) e allora dovettero essere costruite delle case appiè della collina, che col tempo formarono forse una borgata. Di certo gli avanzi di costruzioni esistenti nel piano della collina sono una prova diretta che la città propriamente detta doveva sorgere ivi.

  1. Curtius, Stor. gr., p. 488.
  2. Freeman, I, p. 414.
  3. Holm, I, p. I77.