Pagina:Rivista italiana di numismatica 1894.djvu/237


la zecca di reggio emilia 225

ritenere, sebbene documenti espliciti non confermino l’asserto, che egli fabbricasse gli ultimi conii.

Esso dovette usufruire di parte dei conii già fabbricati per la precedente battitura del 1567, cosichè solo alcuni furono intagliati nell’ultimo biennio di vita della zecca reggiana.

I bellissimi conii e punzoni dell’ultima battitura furono ritirati dalla Comunità, che, per ordine ducale, li deposito nell’Archivio Comunale da cui furono trasportati nel Museo Civico di Reggio, dove ora conservatisi accanto ai calchi da quelli ricavati e ad altri oggetti, già della zecca stessa.

Sulla chiusura della zecca reggiana non abbiamo documenti diretti che servano ad avvalorare l’ipotesi che ci par la giusta, che dessa sia avvenuta nel 1572 o nel 1573.

La cosa del resto era probabilmente attesa dai reggiani che più d’una volta avevano veduto gli Estensi tentare di chiuderla e riuscirvi anche per qualche tempo. Il desiderio d’Alfonso li di concentrare in Ferrara le zecche del ducato e la temporanea chiusura dal 1559 al 1566, che costituiva un precedente, lasciavano supporre che la soppressione delle due zecche vicine di Reggio e Modena non fosse lontana. Soltanto Reggio invece subì la misura attesa, mentre Modena continuò ancora, in grazia di altri avvenimenti, a batter moneta per lungo tempo1.

Le considerazioni principali che ci fanno ritenere che la chiusura definitiva della officina monetaria di Reggio si debba ascrivere al 1572 o al principio del susseguente 1573 sono due. L’una è che non si conoscono affatto monete posteriori a quelle date;

  1. A. Crespellani, Op. cit.