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la zecca di reggio emilia 217

non permettesse che questo nostro ceccherro (sic) a quale spetta tal spexa non fusse gravato di nuovo spendendo in riffa re detti ponzoni poichè è stato necessitato comprare questi medesmi fatti per esso Pastorino che sono buoni come si può vedere per l’impronto.

«E pur quando anco a Sua Excellentia non piacesse il presente il che non crediamo questo nostro cecchero allegha avere qua uno cremonese molto ex:ellente in simile exercitio il quale ha promesso di fare tutto quello sera necessario a satisfaccione di Sua Excellentia et a benefitio di esso cecchero ne la spexa che i andana il quale Cremonese e quello che presentò un retratto a Sua Excellentia quando era qua in Reggio et già ha la parola del Cecchero et anco da questi nostri soprastanti a la Ceccha, occorendo che si habbino a riffare, per tanto preghiamo Vostra Signoria a voler esser con Sua Excellentia et narrargli il tutto in nome nostro et del successo darci aviso. Et ci perdoni se gli diamo faticha, et a lui si raccomandemo»1.

Il Cremonese molto excellente in simile esercitio era Giambattista Cambi detto il Bombarda in quel tempo abitante in Reggio. Non è noto per qual ragione, detto artista, per ordine ducale, avrebbe dovuto essere bandito da Reggio e allora gli Anziani scrivevano al duca perchè non si attuasse tal misura a danno del Cambi cognoscentes sufficentiam et utilitatem huic civitati provenientem2». L’ordine ducale fu revocato perchè poco dopo troviamo il Cambi al servizio della zecca reggiana. Nello stesso 1557 l’artista cremonese era già addetto alla fabbrica dei conii e riceveva in mercede dal Comune novanta lire3. Questo artista è il medaglista dall’Armand erroneamente chiamato Andrea, e che a Reggio fece le medaglie di Giulio Vedriani e di Eleonora Cambi sua moglie.


  1. Arch. cit. — Carteggio degli Anziani, 1556.
  2. Archivio di Reggio. Riformagioni, 11 sett. 1557
  3. Arch. cit. — Carte di corredo alle Rif., 1560.