Pagina:Rivista italiana di numismatica 1894.djvu/194

182 francesco malaguzzi valeri

Gli Anziani, nella seduta del 15 maggio 1327, tenuto conto delle ragioni esposte, concedevano all’Anelli tutto il prossimo mese di giugno per dar termine alla battitura.

Durante le varie signorie che dopo questo tempo si succedettero per tutto il secolo XIV a Reggio, non si battè moneta in questa città. Nel frattempo vi era in corso la moneta milanese.


CAPITOLO II.


Gli Estensi fino a Borso. — Il Comune chiede a questi facoltà di aprire una zecca di moneta minuta che non è poi messa in esecuzione. — Ercole I. — La zecca speciale dei bagattini. — Gl’incisori dei conii Antonio Magnani, Giacomo e Lazzaro Martelli, Battista Parolari alias Sforzani. — La zecca del 1492. — Il locale della zecca. — Marco e G. Battista Cacci. — Nel 1500 Taddeo Zacchetti assume l’appalto dei bagattini. — Nuova battitura di monete di piccolo valore nel 1502. — Il duca impone che i conii siano incisi a Ferrara. — Giannantonio da Foligno orefice e medaglista li eseguisce.

Alla morte di Ottobono Terzi parmense, signore di Reggio, ucciso nel 1409 dopo quattro soli anni di signoria, la città cadeva sotto il dominio del Marchese Nicolò d’Este che seppe approfittare del momento per attuare il suo progetto di impossessarsene. Nicolò d’Este governò fino al 1442, nel qual anno cessò di vivere. Gli successe Leonello, uno dei suoi figli naturali che, morendo anzi tempo nel 1450, lasciò erede universale Borso. Questi nel 1452 veniva fatto duca di Reggio e Modena da Federico III d’Austria. Durante tutto questo tempo a Reggio non si battè moneta e vi ebbe corso quella ferrarese.

Soltanto dal tempo di Borso ricominciamo ad avere notizie sull’argomento che trattiamo. Nel 1460,